Non ha suscitato, poi, tanto scalpore il libro di Gioele Magaldi “Massoni, società a responsabilità illimitata”, Chiarelettere edizioni, nelle librerie da pochi giorni. O per meglio dire, non ha suscitato scandalo “visibile”, almeno a quel che risulta fino ad oggi: non si è vista, infatti, alcuna reazione eclatante, né si è appreso di querele all’Autore del voluminoso libro (ben 656 pagine), primo di una trilogia che, comunque la si giudichi, si mostra interessante.
Titolo accattivante e interno di copertina in un certo senso “esplosivo” per le immagini riprodotte e per i nomi dei personaggi che quelle immagini rappresentano, dopo pochi giorni “Massoni, società a responsabilità illimitata” è giunto alla seconda edizione: un successo in una Italia indifferente e vinta dalla crisi che non ama più leggere e che ha costretto decine di librerie alla chiusura forzata. Noi, parlando di questo libro, non riportiamo immagini e nomi dei protagonisti della vita pubblica internazionale effigiati (alcuni perfettamente in vita, altri perennemente defunti): non andiamo alla ricerca dello “scandalo” a tutti i costi. Evitiamo anche di parlare del contenuto di questo libro che, di certo, non è indirizzato ai curiosi superficiali i quali, fra l’altro, non avrebbero sufficiente pazienza e tolleranza per leggere con attenzione le citate 656 pagine stampate a corpo 8 con semplice interlinea.
Quanto descritto nelle 656 pagine è documentato? L’Autore afferma a pagina 24; “…il sottoscritto e gli altri fratelli che hanno collaborato alla stesura di Massoni si sono presi la briga di fotocopiare tutto il materiale esaminato nonché quello, vastissimo, ancora da esaminare, e di depositarlo in più copie presso diversi studi notarili e legali di Parigi, Londra e New York”. Gioele Magaldi si è in tal modo assicurato le eventuali, se necessarie, contromisure nel caso che qualche eminenza grigia dovesse, in un modo o in un altro, reagire.
Non entriamo nel merito dell’opera per non influenzare il lettore. Diciamo che l’analisi effettuata in questo primo volume offre numerosi spunti di riflessione, così come provoca inevitabili dubbi in quanto non appare una concreta documentazione su quanto viene sostenuto: documentazione, come affermato, che è depositata in via precauzionale presso studi notarili e legali, ma non posta a disposizione di chi legge, che di certo preferirebbe avere se non certezze quantomeno riscontri e non credere sulla parola.
Il nostro interrogativo: la Massoneria è il “motore” del mondo attuale?
La nostra risposta: non lo crediamo proprio.
Altro interrogativo: Massoni che “usano” la Massoneria poiché sono nella condizione di farlo?
Altra risposta: può essere. Anzi, è possibile.
Posti questi interrogativi con le relative risposte la nostra opinione, espressa già in altre circostanze, è che le teorie del “complottismo” a volte servono a chi complotta, spesso sono animate – là dove esistono veramente – da chi cospira realmente: si formulano tante teorie che, alla fine, nessuno riesce a distinguere il bianco dal nero, ciò che è vero oppure il contrario. Tutto sommato è un meccanismo semplice: mettere sul piatto qualche “verità” e molte cianfrusaglie credibili attorno. Non è difficile camuffare un “complotto” mondiale, nazionale, regionale o locale per far credere che non esista. Se il complotto c’è veramente si scoprirà solo a cose fatte. Ma allora sarà tardi.
Se non ci sono complotti, a chi torna utile parlare di complotti?
Così è, se vi pare…